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In futuro scambieremo denaro attraverso i domini?

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A più di un anno dal loro lancio i nuovi gTLD iniziano a registrare i primi successi, anche se a livello generale faticano ancora ad affermarsi come valida alternativa (o forse, sarebbe meglio dire "integrazione") alle tradizionali estensioni alle quali siamo abituati da tempo.

La strada per conquistare i cuori e le menti di chi cerca visibilità in Rete passa anche dal distinguersi dall'offerta tradizionale con un prodotto a valore aggiunto, come si è già visto nei casi dei .uno e dei .bank. E' quindi benvenuto ogni tentativo da parte del Settore di trovare nuove applicazioni per le estensioni di dominio.

Minds + Machines, società caratterizzata da una spiccata attenzione verso i nuovi gTLD, ha depositato la richiesta di registrazione di un brevetto per un sistema di valuta elettronica basato sui nomi a dominio.

L'idea di base è quella di assegnare a un determinato dominio un valore in denaro, verificabile da chiunque attraverso un link ad esso associato (del tipo USD500.781211.work, ad esempio). In questo modo sia il suo valore che il possessore di tale cifra sarebbero facilmente riscontrabili online (vedi immagine sopra) e la somma potrebbe venir trasferita da un soggetto all'altro così come adesso si trasferiscono i domini.

Quanto ipotizzato è ancora in una fase di bozza e al momento presenta diversi punti che necessiterebbero di un approfondimento. Nel brevetto stesso si accenna alla necessità di creare un sistema sicuro del quale gli utenti si fidino, auspicando ad esempio l'intervento di un Governo a garanzia dei capitali gestiti. Al di là dei risultati che questa iniziativa potrà ottenere si tratta di una nuova conferma di come i nuovi gTLD, pur non avendo scalfito (per ora) il potere dei .com, possano contribuire a portare una ventata di aria fresca al mercato dei nomi a dominio.

 

 

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